Non riuscimmo a spiegarlo per il semplice motivo che non avevamo sottomano un computer e fargli vedere dal vivo la navigazione internet. E’ possibile che ad oggi Hans non abbia mai assistito ad una navigazione in internet.
Solo da pochi anni ha un telefono cellulare. Nel 1999 pubblicammo, in occasione della mostra per i sessant’anni un libro-catalogo in 500 esemplari firmati dall’artista. Non tutti furono venduti, ma furono estremamente utili per far capire e spiegare in un attimo i quadri di Hans.
Ora, a 10 anni di distanza, abbiamo pensato di rendere il lavoro di Hans facilmente visibile a tutti e gratuitamente. Il sito internet si chiama hans-brun.ch per il semplice motivo che hansbrun.ch era già occupato (da una ditta di impianti sanitari di Zurigo).
Eventuali proprietari di quadri, acquerelli o disegni di Hans Brun in Ticino, Lucerna o altrove possono contattarci ed inviarci le foto dei loro quadri. In fondo al menu di navigazione troverete anche un piccolo spazio Galleria, ossia con alcuni quadri in vendita.
Per ulteriori informazioni scrivere a Contatto. Ringraziamo Martin Winkler per la creazione del sito. Il sito segue lo schema di un tradizionale libro cartaceo; stampandolo a colori avrete automaticamente un libro con tanti quadri di Hans Brun.
Theobald e Stefania Brun
Hans è nel frattempo deceduto nel 2013
Sono un pittore di paesaggi, che dipingo in tutte le stagioni.
In Cina si dipingono dei puri paesaggi già da oltre 1000 anni. In Europa i paesaggi sono stati utilizzati come sfondo per quadri a motivi religiosi. Il soggetto principale erano per esempio la Madonna con Bambino o un Santo. Si trattava di temi tratti dalla Bibbia, poiché gran parte della gente non sapeva leggere.
Con la Riforma molte persone hanno imparato a leggere e non avevano più bisogno dell’aiuto dei pittori per capire il messaggio della Bibbia. Soprattutto in Olanda, che diventò protestante, i pittori sono stati liberati da questo compito religioso. Persero però il loro principale mandante: la Chiesa.
Iniziò un periodo ricco di paesaggisti. Questi quadri vennero acquistati dai commercianti, che viaggiavano per motivi professionali per via mare o terra. Questi commercianti volevano anche essere ritratti, con moglie e figli nel loro contesto domestico.
Più tardi iniziò il periodo romantico tedesco, che scoprì i paesaggi, soprattutto il pittore Caspar Friedrich. Dal Romanticismo nacque il turismo, quadri di paesaggi e la gente iniziò a viaggiare. Anche i pittori iniziarono a viaggiare, soprattutto verso l’Italia. Il pittore più importante era Camille Corot con i suoi paesaggi italiani. Di più viaggiò William Turner.
Corot e Turner erano benestanti. I pittori meno benestanti si limitarono ad uscire dalle città, come per esempio i pittori di Barbizon fuori Parigi. Courbet ed altri pittori andarono al mare fino in Normandia. Gli impressionisti iniziarono a recarsi la domenica ad Argenteuil, dove i cittadini passeggiavano all’aria aperta o partecipavano a regate. Questo portò una ventata d’aria fresca alla pittura. La pittura venne liberata dall’obbligo di dipingere motivi storici (a quei tempi Napoleone).
Gli impressionisti dipinsero le loro impressioni personali dalla natura; Munch e gli espressionisti tedeschi la forza dalla natura.
Quando frequentai nel 1955 la Scuola d’Arte di Lucerna, vivevano ancora Picasso, Matisse e Léger, influenzati da Cézanne e Van Gogh. Dopo il 1900 ci fu un importante movimento nell’arte, i Concreti: Kandinsky, Malewitsch e Mondrian. Questi artisti avevano superato il paesaggio reale, ma a volte rimanevano ispirati o si percepiva ancora un paesaggio.
Nel tardo autunno ho da molti anni il bisogno di dipingere questa stagione in modo non figurativo. La realtà e l’astrazione non si escludono, ma si compensano. Negli anni 60 questi due orientamenti lottavano tra di loro, come se fosse una guerra di religione. Questi tempi sono ora superati.
Il 20° secolo può essere considerato per la pittura il secolo più ricco ed emozionante. Mai ci furono in un periodo così breve così tante forme e maniere di esprimersi. Ogni nuovo movimento era un’altra maniera di vedere e rappresentare qualcosa.
Oggi nell’anno 2010, ci si può domandare a cosa serva dipingere paesaggi. Oggi il paesaggio è spezzettato dai centri, dalla periferia in costruzione e dalla zona agricola. In più ci sono le zone protette, boschi, laghi e montagne.
La zona agricola è caratterizzata da un’agricoltura che lavora con le macchine. Si tratta di monoculture. Tutto quello che dà fastidio al trattore viene tagliato. In molte zone il paesaggio è come spianato.
Le persone che vivono nelle città ed in periferia, lavorano oggigiorno negli uffici. Utilizzano il paesaggio per compensare, per il loro tempo libero e lo sport. Il paesaggio è sotto stress da tutte le parti, anche da parte dei produttori di energia, per es. con i mulini a vento. La popolazione continua a crescere ed ogni singolo chiede sempre più (invece che meno) spazio abitativo. Anche la mobilità continua ad aumentare e ciò richiede nuovi collegamenti. Così come è il paesaggio oggi, non lo sarà più tra pochi anni.
Hans Brun (nato il 25.1.1939 – deceduto il 4.3.2013)