Hans Brun

Biografia

Hans Brun nasce a Hohenrain vicino a Lucerna il 25 gennaio 1939, da famiglia contadina. E’ il secondogenito, preceduto dalla sorella Berta (1937) e seguito dal fratello Rudolf (1944). Cresce nella fattoria Hohforen situata a Sempach-Station. Frequenta le scuole dell’obbligo a Sempach.

Hans Brun inizia molto presto a disegnare e dipingere, dapprima su cartone. In famiglia già gli zii materni Franz e soprattutto il più noto Balz Camenzind (1901-1989) dipingevano. Tra i contadini svizzeri, per esempio nel Canton Lucerna ed Appenzello, non erano rari i bravi pittori, attività esercitata soprattutto nei mesi invernali quale passatempo e per arrotondare le entrate.

A 17 anni si reca in bicicletta a dipingere nel L tschental (VS), dove viene fermato dalla polizia che lo crede fuggito di casa. Suo primo maestro è Max von Moos (1903-1979) alla Scuola di Arti e Mestieri (Kunstgewerbeschule) di Lucerna, scuola che interrompe a causa della sua attrazione per il sud e per seguire il consiglio del pittore svizzero Cuno Amiet (1868-1961). 

Tra il 1958 e 1961 soggiorna a varie riprese in Provenza, Corsica e Toscana, aiutando i contadini nei campi e dedicandosi nei momenti liberi al disegno, agli schizzi in inchiostro di china ed agli acquerelli.

A 17 anni si reca in bicicletta a dipingere nel L tschental (VS), dove viene fermato dalla polizia che lo crede fuggito di casa. Suo primo maestro è Max von Moos (1903-1979) alla Scuola di Arti e Mestieri (Kunstgewerbeschule) di Lucerna, scuola che interrompe a causa della sua attrazione per il sud e per seguire il consiglio del pittore svizzero Cuno Amiet (1868-1961). 

Tra il 1958 e 1961 soggiorna a varie riprese in Provenza, Corsica e Toscana, aiutando i contadini nei campi e dedicandosi nei momenti liberi al disegno, agli schizzi in inchiostro di china ed agli acquerelli.

Dal 1960 soggiorna a Parigi e frequenta l’Ecole des Beaux Arts, dove incontra la pittrice taiwanese Lifang (Lee Fang Chih), che sposa a Neuenkirch nel 1962. A Parigi subisce l’influenza della pittura astratta, che praticherà sino alla fine degli anni sessanta. Il punto di partenza di queste opere è però sempre un soggetto figurativo, reso irriconoscibile nelle forme ma a volte intuibile dai colori, corrispondenti o simili alla realtà.

Ritornato in patria con Lifang, si installa dapprima a Sempach è Station dove nasce il figlio Theobald. Nel 1965 è nuovamente attirato dal sud e si trasferisce con la famiglia in Ticino, dapprima a Riva S. Vitale (1965), poi a Corteglia (nel 1966) ed infine a Castel S. Pietro (dal 1971 al decesso avvenuto nel marzo 2013). Abbandonato, salvo qualche eccezione negli anni 90, lo stile astratto riprese a dipingere in modo figurativo, prediligendo nature morte, paesaggi ed autoritratti. Dipingeva in uno stile autonomo, a volte simile a quello impressionistico, ma spesso di matrice espressionista.

Ritornato in patria con Lifang, si installa dapprima a Sempach è Station dove nasce il figlio Theobald. Nel 1965 è nuovamente attirato dal sud e si trasferisce con la famiglia in Ticino, dapprima a Riva S. Vitale (1965), poi a Corteglia (nel 1966) ed infine a Castel S. Pietro (dal 1971 al decesso avvenuto nel marzo 2013). Abbandonato, salvo qualche eccezione negli anni 90, lo stile astratto riprese a dipingere in modo figurativo, prediligendo nature morte, paesaggi ed autoritratti. Dipingeva in uno stile autonomo, a volte simile a quello impressionistico, ma spesso di matrice espressionista.

A partire dalla metà degli anni ottanta il suo stile diventa più “metafisico” e geometrico, ma questo nuovo elemento non è presente sistematicamente in tutte le opere. Hans Brun prediligeva dipingere ad olio o acquarello in Ticino, Insubria ed Engadina; due brevi soggiorni a Mallorca (1988) e Venezia (1993). Tra i suoi soggetti preferiti vi erano la fattoria di Vigino a Castel S. Pietro, i vigneti, i cachi in autunno ed i portoni a Corteglia, senza dimenticare la Valle di Muggio ed il Monte Generoso.

Hans Brun dipinge all’aria aperta il più spesso possibile. Non era un pittore in studio. Fu solo tardi che costruì lui stesso un piccolo studio a Castel S. Pietro, dove dipinse nature morte in inverno: quadri kachi, conchiglie, teste di pesce e composizioni casuali di foglie.

Muore il 4 marzo 2013 a Mendrisio dopo una lunga malattia.